La testimonianza più antica di un insediamento religioso a Legnano si trova nella chiesa di Sant’Ambrogio. Nel corso del restauro avvenuto tra il 1984 e 1991, si scoprì una struttura absidale di forma semi circolare risalente al 1400, anche se, documenti storici ne attestano l’esistenza già nel 1200. La chiesa subì nel corso dei secoli diverse e radicali ristrutturazioni, una delle più importanti nel 1587 a seguito della visita di San Carlo Borromeo; la stessa proseguì sino al 1618 per diretta volontà del cardinale Federico Borromeo.

Nel medesimo periodo, la chiesa fu arricchita grazie all’opera dei fratelli legnanesi, Gianbattista e Francesco Lampugnani, che si dedicarono alla volta e alle lunette; in queste ultime vennero raffigurati otto profeti di aspetto molto severo, che ricordano le opere pittoriche legnanesi di Bernardino Lanino in San Magno. Sempre dei fratelli Lampugnani, è la pala d’altare che raffigura la Madonna col Bambino, san Carlo, sant’Ambrogio e san Francesco. La chiesa custodisce elementi di pregio artistico ed architettonico, dalla parete di fondo dell’abside, decorata con una prospettiva settecentesca che risalta la profondità dello scenario, alla sacrestia che conserva l’originario pavimento in cotto.

Dal crocifisso, probabilmente di fine Settecento, proveniente dalla cappella centrale di un antico cimitero legnanese, al pavimento dell’ingresso ricoperto da una grande vetrata, che mostra i resti dell’abside dell’edificio paleocristiano. La struttura architettonica attuale, è quella realizzata tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600.
Nel 1740 si realizzò un ulteriore allungamento di tutta la fabbrica sia nella parte della navata sia nella parte dell’attuale abside.
La bellezza della chiesa viene esaltata dalla presenza dell’organo, opera dell’ultimo discendente della famosa dinastia organaria di Legnano, Antonio De Simoni-Carrera. Lo strumento composto da 1200 canne fu ultimato il 22 Agosto 1886, conserva tuttora la sua originaria fisionomia.

 

Fotografie di: Andrea Monachello